Ter Stegen firma il controverso documento e viene "perdonato" dal Barcellona

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La "discussione" è durata poco più di... 24 ore. Venerdì sera, il Barcellona ha annunciato, in un comunicato diffuso attraverso le sue piattaforme ufficiali, che Marc-André ter Stegen non è più soggetto a giurisdizione disciplinare, a seguito della separazione tra le due parti.
"Il Barcellona informa che il giocatore Marc-André ter Stegen ha firmato l'autorizzazione affinché i servizi medici del club elaborino il referto medico obbligatorio derivante dal suo intervento chirurgico nella Liga. Il procedimento disciplinare è pertanto concluso e il giocatore riacquista la fascia di capitano della prima squadra, con effetto immediato", si legge.
Tutto è iniziato, ricordiamolo, quando il nazionale tedesco si è rifiutato di firmare un documento che autorizzava il club a trasmettere i dati relativi al suo ultimo infortunio (che potrebbe addirittura tenerlo lontano dal campo fino alla fine dell'anno solare in corso, il 2025) alla Commissione medica della Liga.
L'obiettivo del consiglio presieduto da Joan Laporta era quello di attivare, in questo modo, una clausola del regolamento dell'organizzazione, che prevede che lo stipendio di un giocatore che non può giocare per più di cinque mesi venga "tagliato" dell'80% rispetto ai calcoli del fair play finanziario.
In questo modo, sarebbe possibile per la struttura blaugrana riuscire, una volta per tutte, a formalizzare il tesseramento di Joan García, atleta acquisito dall'Espanyol, in cambio di 25 milioni di euro, con l'obiettivo, appunto, di "comporre" l'obiettivo.
La "negazione" del portiere gli costò la fascia di capitano (che fu temporaneamente trasferita al secondo giocatore di questa gerarchia, l'uruguaiano Ronald Araújo), ma alla fine fece marcia indietro, recuperandola.
La versione di Ter Stegen
Questo sviluppo è avvenuto, in effetti, pochi istanti dopo che Marc-André ter Stegen stesso aveva presentato sui social media la sua versione dei fatti, lamentando le "speculazioni infondate" che circondavano i motivi che lo avevano spinto a non firmare il documento in questione.
"Gli ultimi mesi sono stati difficili per me, sia fisicamente che personalmente. La mia priorità è sempre stata tornare in campo e aiutare la squadra. La decisione di sottopormi all'intervento è stata presa con i medici e approvata dal club, con l'obiettivo di tutelare la mia carriera a lungo termine", ha esordito.
"Voglio chiarire che tutti gli acquisti e i rinnovi sono stati completati prima del mio intervento chirurgico. È ingiusto insinuare che il mio infortunio sia stato utilizzato per tesserare altri giocatori. Ho sempre agito con professionalità e rispetto. Amo profondamente il Barcellona, questa città e i tifosi. Il mio impegno nei confronti del club è assoluto", ha continuato.
"Sono pronto a collaborare con la dirigenza del club per risolvere questa situazione in modo costruttivo. Molte cose sono cambiate, ma una cosa non cambierà mai: vi voglio bene, Culers", ha aggiunto il veterano trentatreenne.
Ora resta da vedere se questo passo indietro sarà sufficiente al portiere nato a Mönchengladbach (che ha un contratto valido con i catalani fino a giugno 2028, con una clausola rescissoria del valore di 500 milioni di euro) per "salvare" il suo posto come elemento importante della squadra allenata dal connazionale Hans-Dieter Flick.
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